Il toponimo 'Meteora' signfica "sospeso in aria" ( @ Adriano Ceschia) 

 

Si narra che il monaco Atanasio (proveniente dal monte Athos nel XIV secolo d.C.) chiamasse 'Meteoro' all'enorme roccia sul quale egli fondò, la Gran Meteora, oggi noto come convento della Trasfigurazione o Metamorfosis. 

 

Un luogo unico nel suo genere, caratterizzato da vertiginosi torrioni naturali di conglomerati e arenarie a strapiombo; rocce nude, dalle pareti erose e levigate, la cui origine è ancora oggi un mistero per i geologi ma, ancora più affascinante, è il fatto che sulla cima spianata di queste alture si sono insediati, da epoche antiche, numerosi monasteri ortodossi, nel più completo isolamento. L'immaginario popolare colpito dall' inaccessibilità di queste torri di roccia attribuì alle Meteore un'origine sovrannaturale. Risalgono a tempi antecedenti il X secolo i primi abitatori de torrioni rocciosi: si trattava di asceti che si annidarono nelle numerose cavità ancora visibili lungo le pareti delle rocce meteoriche, creando accanto a loro dei piccoli spazi chiamati "Prossefchadia" (posti di preghiera),  

 

L'uomo, essere debole, soggetto alla tentazione e incline al peccato conquista vette e grotte quasi per ridurre la distanza che lo separa dal Divino, abbattere il peccato e vivere la fede come un fatto assolutamente ascetico.

Avvicinarsi a Dio implica la negazione più integrale della vita terrena.

All'inizio vengono popolate sono le grotte interne a questi giganteschi monoliti cavernosi di origini lacustri: gli eremiti portano con sè negli "askitiria", l'Evangelo, una capretta e il bastone, raggiungendo senza alcuna protezione postazioni di vertiginosità spaventosa.

Attorno all'anno 1000 un religioso, Varnavas, fissò nei cunicoli del  maestoso torrione dello Spirito Santo (Ayio Pnevma) la propria dimora. Altri lo imitarono e fondano due minuscole comunità di clausura sul più alto dei monoliti il Gran Meteoron ( ch a partire dal XV secolo fu sede del monastero principale detto di Metamorfosis) e un minuscolo santuario ancora salvo dedicato a Maria (Theotokos) su quello di Doupianì, tra i monasteri di Roussanou e Anapafsas. Gli eremiti scendono qua di Domenica oppure nei giorni festivi a pregare collettivamente e seguire la liturgia.

 

 

Con l'incremento dei proseliti queste comunità si espandono e si moltiplicano e al monacato individuale si sostituisce quello collettivo. i monasteri degli Iviri e quello di Pantocrator, entrambi oggi in rovina. nacquero   sul torrione di Doupianì attorno al Mille e vi restarono in un periodo di tranquillità per due- tre secoli fino a che vennero sconvolto da continue incursioni belliche da parte di Franchi, Serbi, Catalani, Albanesi e Turchi, che miravano alla conquista della fertile pianura della Tessaglia. Dal monastero  degli Iviri mosse il movimento alla conquista dell'entrottera, che a partire dal XIII-XIV secolo raggiunge le meteore più remote dell'altipiano, ben più complesse da conquistare. Nel  1334)che Atanasio, perseguitato dai corsari sul Monte Athos, giunse alle Meteore, con il padre spirituale Gregorio, svolgendovi vita eremitica per dieci anni; nel 1344, con 14 monaci, arrivò alla "Platis Lithos" (Pietra Larga), a 613 metri di altitudine, e fondò un un conventoa imitazione  di Aghion Oros (Monte Santo o Athos, appunto). A lui si deve l'organizzazione della regole e delle condizioni di vita che tutti i monaci dovevano seguire; nacque uno Stato Teocratico. Sorsero in seguito molti monasteri, tutti sulla sommità delle rocce al riparo da ogni incursione. L'accessibilità dei siti era infatti interdetta a chiunque; i monaci usavano sistemi del tutto particolari e rischiosi per calarsi e issarsi nei loro conventi (reti di corde movimentate da argani o sistemi di scale di corda removibili).

A metà del XIV secolo vengono popolati sistematicamente i terrazzamenti superiori di questi monoliti e viene fissato il regolamento monastico ispirato ai due cardini della vita monastica di rito orientale: preghiera e rinuncia. Al sesso, al denaro e e alla dieta carnivora.

 

Durante il periodo bizantino le Meteore non solo estendono la propria popolazione monastica ma agli eremiti originari si uniscono religiosi anche di rango superiore (non solo greci, ma anche bulgari, serbi e vallacchi) spinti dalla paura di essere schiacciati dal conquistatore ottomano. Tra il XIV e XV secolo sono ormai attivi nelle Meteore 24 monasteri in larga parte costruiti sfruttando una delle pareti di roccia sulla quale si inerpicano. Alcuni di loro sono delle vere e proprie opere monumentali Il Monastero di Matamorfosis, dello Spirito Santo o della Trasfigurazione sul Meteoro più alto, il "Meteoro tremendo", è il più clamoroso esempio della sezione occidentale delle Meteore.-

 

 Dei 24 monasteri originari, ne rimangono soltanto sei (Convento Varlaam, Convento Megalo Meteoro o Metamorfosis, noto come Trasfigurazione, Convento di Santo Stefanos,  Convento di Nicolaos Anapafsas (San Nicola del Riposo),Convento Russanu, Convento della Santa Trinità), ed uno è chiuso (Convento Ipapantis o della Purificazione).

 

Gli altri giacciono in rovina o sono addirittura scomparsi.

Oggi è agevole raggiungere gli edifici 'sospesi' attraverso scale intagliate nella roccia e ponti di collegamento che bypassano gli strapiombi.

 

 

 

PER SAPERNE DI PIU'

 

Monasteri Meteore in Grecia

http://www.youtube.com/watch?v=XLHSSwSSmTg&feature=related

Le Meteore - Grecia monasteri - Part 1 di 4

http://www.youtube.com/watch?v=eCWA9eAlt-A&feature=related

Le Meteore - Grecia monasteri - Part 2 di 4

http://www.youtube.com/watch?v=LCH34UrhlA8&feature=relmfu

Le Meteore - Grecia monasteri - Part 3 di 4

http://www.youtube.com/watch?v=VC07z3Lyk1M&feature=relmfu

Le Meteore - Grecia monasteri - Part 4 di 4

http://www.youtube.com/watch?v=1UXNvNusSjo&feature=relmfu